Il borgo di Canate, di origine medievale, risale al XII secolo ed è situato ad una altitudine compresa tra i 537 ed i 555 metri sopra il livello del mare, sul versante meridionale del monte Lago.
La prima edificazione del borgo è probabilmente avvenuta in corrispondenza del trivio tra le principali vie di comunicazione che raggiungono il paese ad una quota di 545 metri s.l.m.; qui è stata costruita una delle case più belle dell’intero paese, dotata di tetto a quattro falde, marcapiani e persiane.
Quello che salta immediatamente agli occhi arrivando a Canate è la tipologia delle sue case, che rispetto ad altri piccoli agglomerati simili, presentano delle caratteristiche non propriamente tipiche delle case contadine o comunque “povere”.
Molti dei fabbricati dispongono infatti di piccoli terrazzini dotati di belle ringhiere in ferro lavorato, scale esterne con scalini rivestiti in ardesia, fasce marcapiano, cantonali ecc. Le coperture sono quasi tutte a due falde con alcune eccezioni di alcune case con tetto a quattro falde, tutte ultimate con tegole in laterizio tipo marsigliesi.
Anche le stradine che attraversano il piccolo borgo erano dotate di pubblica illuminazione, come testimoniano ancora i resti di alcuni punti luce.
A Canate viene portata la luce negli anni trenta, e la quasi totalità delle case che compongono la piccola frazione del Comune di Davagna, sono dotate di un proprio impianto elettrico.
L’acqua era invece assicurata da un bel trogolo ancora ad oggi ben conservato, posto all’inizio del borgo percorrendo il sentiero da San Martino di Struppa, dove si approvvigionavano gli abitanti di Canate e venivano portati ad abbeverarsi gli animali.
La quasi totalità delle case di Canate disponeva di un piano terra, a volte addossato per un lato ad un muro di fascia e destinato a stalla o cantina e di uno o più piani superiori destinati all’abitazione; questi ultimi erano collegati tra loro mediante una scala interna.
La cucina era posizionata al piano immediatamente sopra la stalla o cantina, mentre le camere da letto erano ubicate ai piani superiori della casa; da quello che si può ancora notare oggi le cucine erano dotate di lavandino in marmo alla genovese, con runfò a legna per la cottura dei cibi.
Alla fine degli anni ’40 Canate era abitato da una trentina di famiglie per circa 150 persone, mentre nel 1951, i residenti erano ancora 96. Sul finire degli anni ’50 con la costruzione della strada carrabile che raggiungerà la frazione di Marsiglia, il borgo di Canate si spopolerà definitivamente e gli ultimi suoi abitanti si trasferiranno proprio in quel di Marsiglia.
Però alcuni interni sono molto ordinati... qualcuno ci passa ancora per qualche giorno?
RispondiEliminaCiao
Skeno
Quelle "ordinate" sono dell' unica casa abitata
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