Antico casolare in Val Cichero, probabilmente utilizzato per l'eccicazione delle castagne.
Disposto su due piani conserva dei bei portali in pietra.
Antico casolare in Val Cichero, probabilmente utilizzato per l'eccicazione delle castagne.
Disposto su due piani conserva dei bei portali in pietra.
Molini è una frazione del comune di Fraconalto – tutt’oggi abitata – sita in val Lemme lungo la strada che da Voltaggio conduce al passo della Bocchetta (via Postumia anteriore).
Originariamente facente parte
della Repubblica di Genova e poi della Liguria fino al 1859, quando con il
decreto Rattazzi passò con l'intera provincia di Novi dalla Liguria al
Piemonte.
Appena sotto la strada, poco dopo
la chiesa sulla sinistra per chi viene dal passo della Bocchetta, il vecchio
mulino con una imponente ruota a cassetta alimentata da un beudo che captava
l’acqua dal vicino torrente Lemme.
Fonte: wikipedia
Ci troviamo nell’alta valle del Torrente Cerusa, sotto la strada che porta al Passo del Faiallo in un’area racchiusa tra il Rio Cerusa ed il rio dell’Orto. Sulla mappa catastale troviamo i toponimi “Giassi” e “Gias del Dente” a richiamare probabilmente i recinti dove veniva ricoverato il bestiame durante la notte.
La zona è molto impervia ma un
tempo era utilizzata per il pascolo; nella parte meno acclive troviamo i ruderi
della Case Giassi.
Per arrivare nella zona indicata,
si segue un lungo percorso che parte dal cimitero di Fiorino, arriva tramite strada
privata chiusa con sbarra alle Case Seuggi e quindi, seguendo il segnavia quasi
assente ormai (rombo rosso vuoto), alle rovine di Casa Spravè.
Si prosegue per poche decine di
metri lungo il sentiero a mezza costa fino ad arrivare ad una curva secca sulla
sinistra; da qui di abbandona il sentiero F.I.E. e si seguono le tracce di un
piccolo sentiero in discesa privo di segnavia (omini in pietra).
Si arriva in breve ad
attraversare il Rio Gardonea dove è in atto un grosso movimento franoso, e si
continua, sempre a mezza costa, fino a raggiungere i ruderi di Casa Asti, posta
su di una vasta conca prativa alle pendici di levante del Monte Faiallo. Si
continua per prati in direzione dei ruderi di Case Giassi.
Il percorso è ormai inutilizzato
da molti anni e benché in origine segnalato dalla FIE è oggi difficile da
seguire, quindi è consigliato solo ad escursionisti esperti.
Un tempo molto diffusi, questo tipo di architettura rurale era utilizzata per stipare il fieno. La copertura mobile, ultimata un tempo con paglia di segale, veniva alzata e abbassata fino alla quota desiderata bloccandola con dei pioli conficcati nei quattro pali di sostegno, solitamente in castagno.
Questo sistema permetteva al tetto di aderire perfettamente alla paglia sottostante impedendo che acqua e neve la facessero marcire.
Nelle foto, risalenti ad ormai oltre 10 anni, fa due barchi in alta Val Cerusa sopra Fiorino.
Il mulino, raggiungibile in circa 5 minuti dalle ultime case della frazione di Villa Rocca si trova in sponda destra del torrente Rio Croca Scura. Un cartello fa risalire questo manufatto al 1789.
A differenza della stragrande
maggioranza dei mulini era del tipo a “pelton”, ovvero non aveva la
classica ruota a cassetta esterna bensì dei grossi “cucchiai” in legno fissati
su di un asse verticale che trasmetteva direttamente il movimento alla macina,
posizionati sotto il mulino.
Dalla frazione FISI nel Comune di Bargagli in sponda destra del Torrente Lentro si prende via XXV Aprile e dopo circa 200 mt una deviazione sulla destra in discesa fino ad un casolare. Da qui si scende a destra (segnavia triangolo rosso vuoto che porta a Fontanegli) fino ad arrivare al Torrente Lentro (resti del mulino e ponticello).
Attraversato il Torrente si inizia
a risalire seguendo la vecchia mulattiera (segnavia ormai scomparsi) fino ad
arrivare ad una deviazione sulla sinistra in ripida salita con diversi scalini che
porta ad un primo rudere ancora ben conservato.
Proseguendo sempre lungo il
sentiero (poco evidente) si arriva ad un secondo casolare, probabilmente su
secchereccio posto in un bel castagneto.
Lizza è una piccola frazione del Comune di Levanto, posta su un promontorio a 180 metri s.l.m. ancora abitata.
Dalla carta settecentesca del
Vinzoni sono indicati numerosi mulini, uno dei quali denominato “U muin da
Lissa”, era il più importante di tutta la valle di Levanto. Si trova lungo il
sentiero che collega Lizza e Lavaggiorosso, sotto la strada veicolare
proveniente da Levanto.
È composto da alcuni edifici del
XVII-XVIII secolo, tre dei quali, disposti degradanti dall’alto in basso,
muniti esternamente della girante metallica ed internamente dei meccanismi di
trasmissione del moto e degli attrezzi per la molitura di grano, mais e
castagne.
A nord il complesso è preceduto da un piccolo ponte che scavalca il Fosso del
Mulino dal quale si dipartono tre antiche vie di comunicazione: una per
Fossato, l’altra per Lizza e la terza per Lavaggiorosso.
Fonte: Comune di Levanto
https://comune.levanto.sp.it/vivere-il-comune/la-vallata/