Il
documento più antico relativo alla chiesa di San Ruffino di Cerendero è datato
25 novembre 1248.
La
chiesa fu attiva fino al 18 gennaio 1475, quando per rinuncia del rettore su
richiesta della famiglia Spinola, venne incorporata alla Plebana di Mongiardino,
alla quale rimase unita fino al 14 novembre 1647 per poi ritornare nuovamente parrocchia
indipendente.
Il
14 novembre 1647 si legge che la chiesa di San Rufino "de Cerenderio" sita nel territorio della parrocchia di San
Giovanni Battista di Carranza "loci Mongiardino" è fatta parrocchia
dal Cardinale Durazzo, separata dalla chiesa di Carranza, ed assegnata, come a
suo primo rettore, al prete tortonese Tomaso Morando.
Nell’
anno 1915 don Agostino Tambutto parroco di Cerendero ringraziava i benefattori:
"si impegno nella fabbricazione
totalmente nuova e della chiesa parrocchiale, e del campanile e della
canonica".
Il
progetto fu affidato all' ing. Balbi, ed all’ impresario e capomastro, Giovanni
Battista Maffeo detto "O
Baccin" di Arezzo di Vobbia.
La cifra pattuita era di lire 5.900,
ma la realizzazione della facciata non era compresa nel prezzo. A carico di San
Ruffino anche la demolizione della vecchia chiesa e lo scavo per le fondamenta
della nuova.
Il contratto è firmato nel 1898 dal
parroco Agostino Tambutto, dal presidente della fabbriceria Giacomo Ratto, da altri
fabbriceri e dall’ appaltatore Giovanni Battista Maffeo.
La prima pietra della chiesa venne posata
il 26 giugno 1898, quella del campanile, il 15 luglio 1901.
San Ruffino viene consacrata il 17
luglio 1904.
Dai documenti dell’archivio parrocchiale
risulta che la chiesa fu riparata più volte a partire dal 1790. Nel primo
ventennio del 1800 l’arciprete di Mongiardino chiede all’intendente generale
della provincia di Genova gli aiuti necessari a riparare la chiesa rovinata nel
tetto.
Attualmente chiusa e dichiarata inagibile,
sta precipitando poco a poco. Rimangono ancora le strutture murarie ancorchè gravemente
compromesse e la copertura anche se si segnalano infiltrazioni che non promettono
nulla di buono sulla conservazione.
Ancora visibili gli affreschi sulla
volta e sulle pareti laterali in corrispondenza dell’ ingresso principale.
La chiesa a navata unica, ha un imponente
campanile ed una annessa canonica disposta su tre piani in pessimo stato di
conservazione.
Fonte: Arcidiocesi di Genova Relazione di ricerca
nell’archivio parrocchiale di San Ruffino di Cerendero di Arrigo Boccioni.
Bellissimo !
RispondiEliminaChe peccato vedere andare tutto distrutto le fatiche dei nostri avi in particolare del fratello (don Tambutto) di mio bisnonno,
RispondiEliminaE di tutti gli abitanti della valle che contribuirono con le loro donazioni alla costruzione della chiesa.
Ma quello che più fa male e che la Chiesa quella con la C maiuscola non ha, e non ritiene utile contribuire al restauro della stessa.
Peccato perché avrebbe dimostrato che i sacrifici dei suoi figli( così li chiama quando ha bisogno) non sono stati inutili!