Il
toponimo Cassinelle deriva dal genovese “cascinelle”,
ovvero zona di cascinali agricoli. Circa la sua fondazione ci viene invece in
aiuto una vecchia epigrafe che era posta sul lato sinistro della chiesa, ora
non più rintracciabile, ove era scritto:
"MCCCVIII. DIE. X
MADII. EREMITE. DE.
CASINELIS. UNIONEM AD. INVINCEM. FECERUNT, CUM S. CRUCIS. ORDINE.
MORTARIENSIS. ET. HOC. PACTET / SECUNDUM. PRIVILEGIUM. CONCESSUS. PER. DOMINUM.
NAPOLIONEM. TUNC. TEMPORIS. LE / GATUM. DOMINI. PAPE POSTEA. VERO. IN.
M.CCC.VIII. DIE. VIII. OCTUBRIS. ETDIFICATA. FUIT. ECCLESIA. SANCTE. MARIE. DE.
PLANO. PLATI. SIVE. DE. CASINELIS. PER FRATEM BENEDICTUM. DE. RICHO. DE
LULIXANA. PRIOREM. DICTE. ECCLESIE / BENEVENUTUM. ET. MANFREDUM. ET. IOANNEM.
DE. LULIXANA.
DEO GRACIAS."
Ovvero
:
“ Nel 1308 il giorno
10 del mese di maggio, gli eremiti di Cassinelle costituirono una reciproca
unione con l’ ordine di Santa Croce di Mortara e questo fatto fu concesso,
secondo un privilegio, da Napoleone signore del tempo di allora, legato al
Papa. Poi l’ 8 ottobre 1308 fu costituita la chiesa di Santa Maria del Piano,
ossia di Cassinelle da frate Benedetto de Rico di Lulixana, priore della detta
chiesa, da Benvenuto, Manfredo e Giovanni di Lulixana.
Per grazia di Dio”.
La
sua fondazione è pero probabilmente anteriore al 1308; la prima notizia di una
“cella” alle Cassinelle, dove alcuni frati facevano vita eremitica, sembra
risalire addirittura al 1267.
La
vita dei monaci, appartenenti ai Canonici di Santa Maria di Mortara suscita
molta devozione nella zona, devozione che porta ad avere alcuni lasciti e
donazioni di terre al punto che nel 1299 eleggono un certo Pietro Bonaccorsi
come loro procuratore, dandogli l’ incarico di amministratore delle loro proprietà.
Tra
le celle preesistenti, vi era un romitorio dove i monaci si riunivano in
preghiera e che nel 1308 viene ampliato dando così corpo alla prima chiesa di
Santa Maria di Cassinelle, che richiederà più di un anno di lavori.
Nel
1313 il priore fra’ Benedetto de Rico è anche sindaco di S. Maria del Priano e
i nobili Grimaldi costruiscono le proprie tombe sotto la chiesa dei frati nel
1332.
Nel
1351 i frati necessitano di aiuti economici tanto che lo stesso cardinale di
Genova, Papiniano Fieschi, sollecita l’invio di contributi; nonostante ciò i
frati di Cassinelle continuano ad avere una certa disponibilità di denaro, dal
momento che nel 1387 pagano ben 10 lire per il sostentamento del Papa Urbano
VI, quando la parrocchiale di S. Giovanni Battista devolve solo lire 4,6.
L’autonomia
amministrativa del monastero finisce nel 1451 quando lo stesso Papa Nicolò V ne
decreta l’unione con il monastero di S. Nicolò del Boschetto, forse proprio in
virtù di una ridotta disponibilità di liquidi da parte dei frati di Cassinelle.
Descrizione del sito
Arrivarci
è abbastanza semplice: si parte infatti dalla chiesa di Santo Stefano di
Borzoli, si continua per via Rivassa, fosso Battestu, vico superiore Priano,
via Cassinelle, località San Rocco di Priano, costiere fossa dei Lupi, pendici
ovest bric di Croi sud, seguendo il segnavia sbiadito FIE due linee rosse.
Percorrendo
il sentiero si incontra appena a monte dello stesso, un primo fabbricato a
pianta rettangolare, disposto su due piani. Ormai privo di copertura aveva
probabilmente una destinazione a stalla al piano terra ed a fienile al piano
primo. E’ caratterizzato da finestre chiuse con mattoni pieni a formare una
alternanza di pieni e vuoti tipico delle bucature dei fienili per arieggiare i
locali.
Continuando
a salire si incontra sempre sulla parte verso monte un altro piccolo
fabbricato, disposto su due piani che aveva una destinazione abitativa.
Si
arriva infine a quella che era il centro del Priorato di Cassinelle, ovvero la
chiesa ed i fabbricati annessi. La chiesa, con ingresso sul lato nord, ha pianta
rettangolare ad una unica navata con altare sovrastato dal busto di un santo.
Le
pareti erano decorate con finte lesene, mentre la copertura, oggi crollata, era
probabilmente a volta.
A
lato dell’ingresso, sul lato di sinistra, un piccolo arcosolio, in marmo e
ardesia sorretto da colonnine. Sulla copertura, in posizione opposta
all’ingresso vi era una sorta di torre campanaria.
Sotto
la chiesa vi era un grosso locale dove c’era spazio per 32 loculi, originariamente
chiusi con lastre di marmo con annesso un piccolo altare di cui si conserva
ancora la parte bassa decorata con tre rosoni con motivi floreali.
Prima
di entrare nella stanza dove vi sono i loculi, si incontra un altro locale di
forma rettangolare, dove vi era un altro piccolo altare. Sulla porta di accesso
ai locali era presente una scultura in marmo raffigurante un angelo, ora
asportata.
Addossata
alla chiesa sul lato di mezzogiorno, vi sono i ruderi di un fabbricato disposto
su tre piani a destinazione abitativa.
Sul
retro di detto fabbricato vi era un ulteriore fabbricato, su tre piani, con
destinazione abitativa che presentava delle finiture di pregio, con un piccolo
camino in una stanza del piano terra. Le pareti erano ornate con motivi floreali,
così come i soffitti.
Sulla
parte all’estremo nord del sito è ubicato un ulteriore fabbricato a
destinazione abitativa ed una torre merlata con finestre a sesto acuto e
ingresso, sempre a sesto acuto rivolto verso la chiesa. Questa zona è
caratterizzata da un ampio prato, ottimamente esposto verso mezzogiorno ad una
quota media di 378 mt. s.l.m.
In
adiacenza alla torretta vi è una piccola aiuola delimitata da una ringhiera in
ferro. L’uso di questa costruzione potrebbe essere collegato all’ ampio prato
adiacente, pressoché pianeggiante, che forse era utilizzato come cimitero.
Purtroppo i molti rovi che invadono l’area non consentono di avvalorare tale
ipotesi, e nemmeno la foto risalente ai primi del ‘900 del secolo scorso
(riportata su Il Corriere Sestrese), ci viene in soccorso.
Una
ulteriore costruzione molto alta ed a pianta quadrata è ubicata a valle
rispetto alla chiesa; potrebbe trattarsi di un’ altra torre che purtroppo
risulta completamente avvolta all’ edera ed allo stato attuale è impossibile
capirne la sua destinazione.
Nella
parte a monte del complesso esiste ancora un fabbricato, sommerso quasi
completamente dalla vegetazione con un grande albero di castagno nelle
adiacenze. Aveva una destinazione abitativa.