lunedì 31 agosto 2020

CASTELLO DELLA PIETRA LUNGO IL SENTIERO DEI CASTELLANI

CASTELLO DELLA PIETRA LUNGO IL SENTIERO DEI CASTELLANI

Partendo dalla località Torre di Vobbia si può raggiungere in circa 2 ore il Castello della Pietra con un dislivello di circa 150 mt. lungo il Sentiero dei Castellani, percorso molto vario e privo di particolari difficoltà. Il tracciato è segnato con una croce gialla.

Lungo il sentiero vi sono 8 punti di osservazione: il primo è il Poggetto, uno sperone di roccia con splendida vista sull'abitato di Vobbia.

Proseguendo si incontrano i resti di muratura di un secchereccio (punto di osservazione n° 2) per le castagne (il bosco di castagne è un po più avanti) e quindi subito dopo una piazzola dove si faceva il carbone, la cui carbonaia è stata recentemente ricostruita ai fini didattici (punto di osservazione n° 3).

Seguendo il tracciato a mezza costa si arriva al 4° punto di osservazione dove sono evidenti gli affioramenti di conglomerato, una roccia sedimentaria costituita da un'infinità di ciottoli cementati tra di loro. Dopo alcune centinaia di metri la vista si apre (punto di osservazione n° 5) sulle sottostanti gole formate dal torrente Vobbia.

Si attraversa quindi un bosco misto (punto di osservazione n° 6) per arrivare poi a doppiare il crinale del Bric Bricchetti (mt. 739) da dove si ha una spettacolare vista sul Castello.

Il tracciato scende fino ad una zona umida (punto di osservazione n° 7) per proseguire quindi in una zona di affioramenti di conglomerato ricca di vegetazione rupestre (punto di osservazione n° 8) e quindi, con un ultimo sforzo, si arriva in prossimità del Castello della Pietra.




 



sabato 29 agosto 2020

PORTALI IN PIETRA DELL’ ENTROTERRA GENOVESE - PERLEZZI

 PORTALI IN PIETRA DELL’ ENTROTERRA GENOVESE - PERLEZZI


Nella piccola frazione di Perlezzi del Comune di Borzonasca numerosi sono ancora i portali con stipiti ed architravi costituiti da grossi blocchi di pietra squadrati recanti incisioni con date riferite al XVII secolo, testimonianza della capacità di costruire di un tempo.

Il piccolo borgo presenta ancor oggi i segni evidenti di un assetto difensivo costituito da impianti planimetrici formati da vere e proprie cinte murarie che racchiudevano case e spazi ortivi.


Fonte: Val Graveglia (di Duilio Citi, Luglio 2017)



















mercoledì 26 agosto 2020

SAN MARTINO DI LICCIORNO

SAN MARTINO DI LICCIORNO 

Il primo documento scritto che cita la chiesa di San Martino di Licciorno è un atto notarile del 1298 nel quale viene dato incarico a Guglielmo di procedere alla elezione del rettore nelle vacanti chiese di Santa Maria di Sopracroce e San Martino di Licciorno. 

 Per quanto riguarda l'epoca di prima fondazione si possono solo avanzare delle ipotesi basate sulle informazioni tramandate oralmente e sull'analisi archeologica e architettonica delle strutture murarie, le quali però, non sono ancora state condotte in maniera approfondita. 

La tradizione locale vuole San Martino di Licciorno come la prima parrocchiale del territorio di Sopralacroce. Nonostante la muratura attualmente visibile sembri piuttosto omogenea e di età moderna la tipologia planimetrica potrebbe essere medievale e anche l'intitolazione a San Martino vescovo di Tours concorre a far ritenere che la chiesa possa essere di antica fondazione. Quel che sappiamo con certezza è che nel 1491 San Martino era già dipendente dalla nuova parrocchiale di Prato Sopralacroce. 

La chiesa venne definitivamente abbandonata a metà dell'ottocento. 

Fonti: atti della Società Ligure di Storia Patria cap. XVI pagina 812. 

Come arrivare: dalla frazione di Vallepiana in Comune di Borzonasca, si imbocca la stradina che conduce alla Chiesa dedicata alla natività di Maria, posta immediatamente sotto la strada. Il sentiero, comodo e facile è segnalato con alcune paline del Parco Regionale dell’ Aveto (segnavia 2 linee rosse) ed in circa 20/25 minuti conduce al sito di San Martino di Licciorno.









domenica 23 agosto 2020

CASA DEL PICCETTO E CASONI DI PACIAN

CASA DEL PICCETTO E CASONI DI PACIAN

La Casa del Piccetto è posta lungo il sentiero che da Torriglia conduce al Monte Antola e prende il nome da Antonio Navone detto “Piccetto” – classe 1863 - che abitava a Lavazzuoli, frazione del Comune di Valbrevenna.

La casa negli anni dopo la seconda guerra mondiale fu un riferimento importante per gli allevatori con le loro bestie al seguito nonché luogo di incontro dei cacciatori.

Dall'inizio dell'estate del 1944 fino al 26 agosto dello stesso anno sostarono qui partigiani costretti poi a scappare a causa di un grande rastrellamento; tedeschi e fascisti incendiano le baracche del Paccian e buttarono all'aria la Casa del Piccetto, che rimase abbandonata o utilizzato come rifugio temporaneo mai più come sede di un distaccamento fino alla fine della seconda guerra mondiale.

Poco sotto la casa del Piccetto, lungo il sentiero che dalla Cappella dei Bucci conduce a Lavazzuoli, sorgevano un paio di casoni che d'estate erano abitati da una famiglia di Piancassina quella di Bruno Navone detto Paccian, che con moglie e figlia teneva le bestie nei mesi caldi.

(Testo di Lorenzo Torre)












sabato 22 agosto 2020

SURIER – VAL GRISENCHE

SURIER – VAL GRISENCHE

Risalendo tutta la Val Grisenche ed oltrepassata la località di Bonnè, la strada inizia a scendere verso il lago di Beauregard; dopo alcuni tornanti si trova in fregio alla strada sulla nostra sinistra il piccolo borgo abbandonato ed ormai pericolante di Surier.

Il piccolo paese è formato da una decina di case alcune di grandi dimensioni con al piano terra le stalle, una piccola cappella ed un forno, probabilmente utilizzato da tutta la comunità, per la cottura del pane.

Le sue condizioni sono ormai precarie con crolli diffusi che ne rendono difficoltoso e pericoloso la sua visita anche se rimane ancora perfettamente leggibile la sua struttura e la disposizione planimetrica.













FORNET – VAL GRISENCHE

 FORNET – VAL GRISENCHE

Quando nel 1952 il lago artificiale di Beauregard venne riempito la cappella di Fornet dedicata alla Vergine Assunta e a San Giocondo ed il piccolo omonimo borgo vennero sommersi dalle acque.

Oggi quello che rimane del paese di Fornet è ampiamente fuori dal limite del lago il cui invaso negli ultimi anni è stato fortemente ridotto mentre più a monte è stata edificata nel 1959 la cappella di Chatelet posta in allora ancora sul limite del lago; è dotata di un campanile all’ interno del quale sono state alloggiate quattro campane provenienti da altrettante cappelle sommerse dalle acque del lago.










EQUILIVAZ – COMUNE DI LA SALLE

 EQUILIVAZ – COMUNE DI LA SALLE

Al confine con il Comune di Avise in sponda sinistra della dora si trova il piccolo borgo di Equilivaz, che si raggiunge con un sentiero che si diparte dalla statale di fondovalle in corrispondenza dell’ omonimo ponte. 

Superato quasi subito un ponticello in legno che scavalca il torrente Vertosan in circa 5/10 minuti si arriva a quello che rimane del piccolo paese.

Il borgo era composti da una decina di case e da una piccola chiesetta con campanile a vela ancora in discrete condizioni di manutenzione.