Dopo vari approfondimenti e studi, grazie a Lorenzo Torre e Francesco La Spina, sembra risolto il “mistero” di Lavagetti, minuscolo agglomerato, una casa e due fienili (oggi scomparsi) ubicato in sponda destra del rio dell'Arbosa che più a valle prende il nome di rio Feto, affluente del torrente Laccio.
Le varie carte consultate, in questo caso, non ci sono state d’aiuto. La CTR indica il fabbricato come “Casa Corpi”, mentre la “canapina” (mappa di impianto catastale, solitamente precisa, non riporta nessun toponimo).
A questo punto entra in gioco Lorenzo Torre che tramite ricerche di archivio risale ad uno dei suoi ultimi proprietari, Vagge Giacomo fu Giuseppe detto “Lumin”, il cui nome trova corrispondenza sulla visura catastale, ed il gioco è fatto !.
Lumin abitò in questa casa fino al 1984 e dopo di lui la figlia Erminia per circa 15 anni. Il soprannome “Lumin” deriva dal fatto che, la sera, Giacomo Vagge posava un lume a olio davanti all'uscio di casa e quella lucina, di notte, era un punto di riferimento fisso per chi transitava sui sentieri della zona, sia dal lato di Casa Teitin sia da quella che è oggi l'alta via tra il Candelozzo e Scoffera, sia da Feto, Salice e Campoveneroso.
Oggi il bosco e la vegetazione infestante la fa da padrone ma fino agli anni 70 gran parte di quelle zone era coltivata a fasce e quindi con i versanti montani liberi e visibili.
Foto del 2013.
Grazie al lavoro di Lorenzo Torre e Francesco La Spina.