L’ unico fabbricato con il tetto
in tegole che si vede dalle Case Teitin era la classica costruzione di pendio
con al piano terra, la stalla, al piano primo l’ abitazione e nel sottotetto il
seccatoio.
A lato della stalla una scaletta
portava al piano primo dove antistante all’ ingresso c’era un terrazzo – oggi
crollato – che era la copertura di una grossa vasca di raccolta dell’ acqua .
Al piano primo soprastante la stalla era ubicato l’ ingresso della parte
abitativa. Si entrava nella cucina dove si trovava la classica stufa in ghisa a
due fuochi, il lavello ed a lato in runfo. Sempre allo stesso piano tre camere.
Il soffitto della cucina era il
cosiddetto “gre” costituito da sottili legni di castagno che facevano passare
il calore nel sottotetto dove venivano posizionate le castagne per l’
essiccamento. Il solaio era accessibile da una piccola porticina sul lato nord.
Trascrivo dal libro di Marco
Fezzardi “Monte Bano, molte storie” :
“dal Teitin partiva un sentiero
in discesa che raggiunge l’ Axia abitato da un unico ma numeroso nucleo
famigliare (cognome Tacchella) che ne è definitivamente partito per una più
confortevole sistemazione nel 1963. In detto minuscolo borgo risiedeva l’ unico
muratore della zona.
Oggi l’ accesso è a dir poco
difficoltoso, trovando soprattutto nella zona circostanti i fabbricati
vegetazione infestante che avvolge quasi a proteggere quello che rimane del
piccolo agglomerato.
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