Ubicati in sponda destra del rio di Tonno o rio dell’ Orso, sono tre distinti fabbricati, ancora in discreto stato di conservazione, nonostante i crolli delle coperture.
MULINO DU LESSIU
Il più grande è chiamato "U Muin du Lessiu" dal nome del proprietario Alessio Peruzzo di Casareggio, passato poi al figlio Peruzzo Antonio detto “Mosca”, da qui la denominazione "U Muin di Mosca".
Il fabbricato è datato 1420 come risulta inciso su di una pietra posta sul prospetto ovest. Il mulino è anche detto di Chiappa Crosa dal nome della frazione che serviva (Chiappa) e della famiglia proprietaria (Crosa).
Al suo interno i resti del “castello” che sorreggeva due macine e l’ “arganello” utilizzato per sollevare la macina superiore e consentire quindi di rifare le scanalature, operazione che veniva detta “battere mola”.
La porta di accesso "zoppa" indica un uso commerciale dell'edificio con la porzione a finestra utilizzata come banco per la vendita.
Il mulino è stato attivo e funzionante fino al 1964; gli altri due edifici erano abitazioni e su di una di esse c'era una meridiana.
Lungo il greto del rio di Tonno si possono ancora notare le spalle dell’ antico ponte che attraversava il rio di Tonno conducendo alla frazione di Chiappa, ponte ancora transitabile fino alla fine del secolo scorso.
Il mulino era collegato con una teleferica a motore che serviva per il trasporto della farina e delle castagne verso la frazione del Fullo.
MULINO DI TONNO
Più a valle scendendo il Rio di Tonno (indicato come rio dell’ Orso sulle mappe catastali) in sponda destra troviamo i resti di un secondo mulino con all'interno ben visibile i resti di una macina. Denominato Il Mulino di Tonno dal nome della frazione che serviva.
MULINO DU BARDUN
Il terzo mulino si trova ancora più a valle, sempre in sponda destra del rio di Tonno sotto l’ abitato di Casareggio ed era detto Muin du Bardun.
Un centinaio di metri prima di arrivare al mulino si nota nell'alveo la traccia di un muro intonacato a calce, ciò che resta dello sbarramento a diga che creava un piccolo lago dal quale partiva il canale di acqua che lo alimentava.
Nel 1890 una grande alluvione distrusse buona parte dei mulini della valle e spazzò via anche questo manufatto.
Fonte: Gilberto Ruggeri, Aldo Scorzoni, Andrea Bagnasco e Giuseppe Bagnasco.
MULINO DU LESSIU
MULINO DU BARDUN
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