sabato 13 marzo 2021

La valle nascosta del rio Pomà e i suoi mulini

Nella parte alta del rio Pomà, affluente di sinistra del torrente Sturla si trovano i resti di sette degli oltre settanta mulini che lungo tutta la valle dello Sturla macinarono grano, orzo, ceci e castagne secche.


I prodotti da macinare non erano solo locali, ma provenivano per la maggior parte da commerci marinari: giungevano a Genova sulle navi provenienti dalla Sardegna, Calabria, Provenza e dall'Africa. Dal porto le merci erano trasportate in valle Sturla da carri trainati da muli.

Quello che resta dei sette mulini lungo il rio Pomà si può visitare percorrendo inizialmente il sentiero che in sponda destra risale il corso del rio con partenza dal b&b Alle Giare. (posteggio privato quindi lasciare l’ auto nella piazza di San Desiderio). Dal 1° mulino la risalita diventa più difficile dovendo attraversare alcune volte il corso d’ acqua.

Ad una quota di circa 191 si incontrano in sponda destra i resti del primo mulino, alimentato da un lungo beudo che azionava una ruota verticale. La cosa interessante è che l’ acqua utilizzata non veniva reimmessa nuovamente nel rio ma, ulteriormente canalizzata, andava ad alimentare un altro mulino posto più a valle in sponda sinistra.






Per passare da una sponda all’ altro del rio esiste ancora oggi un ponte a due arcate in pietra chiamato localmente “Puntin” risalente al XVIII secolo.




Proseguendo la risalita del rio ad una quota di circa 200 mt. in sponda sinistra troviamo i resti di due mulini sovrapposti, dalla struttura ancora parzialmente leggibile.




Continuando ancora lungo il rio Pomà, questa volta di nuovo in sponda destra, un ulteriore mulino con l’ alloggiamento della ruota posto a monte. 


Da qui camminando lungo il beudo che lo alimentava si trovano sulla sponda opposta, la sinistra, altri due mulini sovrapposti.












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